Come è fatto un Rivelatore infrarossi passivo e come funziona.
Fisica
In fisica la radiazione infrarossa è una particolare radiazione eletttromagnetica la quale possiede una frequenza ben definita.
In realtà diverse frequenze ben definite poiché tutte le radiazioni elettromagnetiche con frequenza da 300 GHz a 428 THz sono radiazioni infrarosse. Una caratteristica di questo nostro mondo, molto comoda per i sistemi di allarme, è che ogni corpo sulla terra praticamente, emette spontaneamente una radiazione infrarossa, chi più chi meno. Praticamente più un corpo è “caldo”, più la frequenza con cui emette radiazioni è alta.
Elettronica
I sensori PIR (Passive InfraRes Sensor) rivelano appunto la radiazione infrarossa emessa.
Ma questo è solamente il principio di funzionamento di un sensore PIR in quanto la radiazione infrarosso può essere inquinata da altre radiazioni presenti nell’ambiente (emissioni elettromagnetiche) come quelle emesse dai cellulari, ripetitori Tv e dalla stessa elettronica del rivelatore volumetrico e da una serie di fattori ambientali…e qui entra in gioco l’elettronica che analizza le frequenze di infrarosso che tipicamente il corpo umano emette.
In pratica i sensori volumetrici -che non generano falsi allarmi- sono quelli che convertono in digitale le rivelazioni analogiche, le quali sono analizzate confrontando questi segnali digitali con altri presenti nella libreria del processore.
In questa libreria sono presenti segnali di allarme e di disturbo in modo da capire se quella che abbiamo appena fatto è una rivelazione che deve far scattare l’allarme o meno.